Come funzionano le macchine a leva con molla?
Quando accendiamo la macchina, la caldaia realizzerà un ciclo di preriscaldamento che può durare dai 15 ai 20 minuti.
La prima fase è quella che viene definita attacco: dopo aver inserito correttamente il portafiltro nella macchina, la leva viene abbassata lentamente, facendo muovere il pistone verso l’alto; questa azione genera un vuoto d’aria nella caldaia, liberando il passaggio dell’acqua all’interno del cilindro.
La seconda fase viene chiamata pre-infusione: l’acqua calda all’interno del cilindro entra in contatto con le polveri del caffè, esercitando una pressione contenuta (un valore compreso tra 0,9 e 1 bar); in questo frangente, è l’utente a decidere quanto tempo far durare la pre-infusione (in genere dai 5 ai 10 secondi). Quest’ultima termina quando la leva viene rilasciata verso l’alto.
Il terzo passaggio è l’erogazione vera e propria: quella fase in cui il caffè cola lentamente nella tazza, mentre la leva si solleva lentamente. Nelle macchine a leva senza molla, il tempo di erogazione può essere controllato dal movimento del braccio dell’operatore, mentre in quelle con molla, la leva si solleva gradualmente e in maniera autonoma.
La pressione del sistema di estrazione a leva non è mai costante, a differenza delle macchine automatiche che mantengono 9 bar per tutta la durata del processo. All’inizio dell’erogazione, la macchina manuale raggiunge un picco di 14 bar; subito dopo scende progressivamente, fino ai 6 bar, per poi entrare nel tempo finale di allungo, dove, in pochi secondi, precipita a 0 bar. È proprio in questa ultima fase che i baristi esperti evitano di sporcare l’espresso ottenuto con le ultime gocce di caffè esausto.
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